LA NOSTRA RECENSIONE. In questi primi anni 2000 in cui l’editoria sembra non avere altre idee che inondare di Young Adult di discutibile qualità il mercato dei libri, ecco un Old Adult imperdibile. Il ”vecchiaccio” senza nome protagonista di Un calcio in bocca fa miracoli è il vicino di casa che nessuno vorrebbe avere: cinico, irriverente, scettico. Grattando sotto la superficie, si scopre che è anche: insolente, beffardo, impertinente. Ma è anche vivo e, a modo suo, disponibile e sensibile. L’uomo è un fiume in piena dalla prima all’ultima pagina, straparla, bofonchia, si agita, giudica, predica. Si finisce per amarlo, anzi, lo si ama da subito, meglio, lo si invidia, per quella sua trasparenza, per la semplicità con cui dice pane al pane, con ironia e sarcasmo, senza filtro alcuno. La storia, che una vera e propria trama, in effetti, non ce l’ha, vive di finestre che il ”vecchiaccio” apre sulla sua quotidianità di ultra settantenne: la paura della morte, il non capire il nuovo mondo dei giovani, l’ex moglie, la figlia, l’amicizia con Armando, l’amore, le manie, i ricordi, in un perfetto equilibrio tra umorismo e malinconia. Una scrittura leggera e graffiante, un libro forse senza troppe pretese ma arguto e spassoso. Consigliato? Naturalmente sì. Recensione di David