La nostra recensione. Carlo e Emma, lui arrogante, seducente e ossessionato dal tarlo del successo, lei tutta presa dai suoi ideali e sistematicamente fuori posto nei luoghi di Carlo, si conoscono dai tempi del liceo e iniziano a lasciarsi nel momento stesso in cui si mettono insieme, a sedici anni. Sposati per 20 anni, per quasi altrettanti non si sono più visti. Non è un appuntamento d’amore quello che prendono quando decidono di rivedersi, lui affermato regista cinematografico emigrato negli Stati Uniti, lei ormai sposata con un altro e madre di una ragazza adolescente, ma una vera e propria resa dei conti. Sarà il destino a mescolare le carte e a rendere tutto più difficile. Quello che Lidia Ravera racconta in questo libro è un amore che ferisce e che cura, allo stesso tempo, è un romanzo di formazione su come portiamo con noi per tutta la vita le esperienze che ci segnano nell’adolescenza. ”Non ce n’è mai un secondo [di amore, ndr], ti innamori quando è il momento giusto per innamorarti. E ce n’è uno solo si amore, nella vita.” Con un ritmo teso come la corda di un violino, attraverso i punti di vista dei due protagonisti e di un diario, Lidia Ravera esplora le inquietudini di una coppia attraverso quaranta anni della loro vita, dai sogni che non coincidono più fino alle contraddizioni del presente. Consigliato? Assolutamente sì. Recensione di David