La nostra recensione. A nove anni Rose scopre all’improvviso il suo particolare talento: riesce a intuire le emozioni delle persone mangiando le cose da loro cucinate. Da quel momento in poi la sua vita cambia, d’un tratto Rose diventa adulta: il mondo sembra appoggiare sulle sue gracili spalle tutta la sua gravità, fatta di tristezza, rabbia, frustrazione. Già, perché cosa c’è di peggio nello scoprire in un piccolo boccone di torta al limone che sua madre, donna all’apparenza allegra ed energica, nasconde dentro di se’ un logorante senso di colpa, una indescrivibile tristezza? Con dolcezza e un po’ di realismo magico, Aimee Bender riesce a narrare la storia di una bambina che diventa grande trascinandosi dietro un peso immenso che piano piano, anche grazie all’aiuto di Joseph, fratello geniale e solitario che spesso sembra letteralmente svanire nel nulla, e di George, il di lui amico per il quale avrà da sempre una cotta, impara a gestire. L’inconfondibile tristezza della torta al limone è un bellissimo romanzo di formazione, introspettivo, colorato di emozioni, pregno di stati d’animo, fresco nello stile narrativo, sorprendente nei personaggi. Consigliato? Sì. Recensione di David