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LADY CHEVY

John Woods

NN Editore

La nostra recensione. Dire che Amy Wirkner è corpulenta è un eufemismo. Lo sanno bene i suoi compagni di liceo che da sempre la chiamano Lady Chevy, in omaggio al capiente portabagagli della Chevrolet. Amy ha diciotto anni e un unico grande obiettivo: prendere il massimo dei voti al liceo, ottenere una borsa di studio per la Ohio State University e lasciarsi alle spalle Bannersville, piccola cittadina rurale, profondamente razzista, bacchettona e stremata da un’azienda senza scrupoli che per pochi dollari ha acquisito il diritto di perforare i terreni circostanti per l’estrazione di minerali, inquinando irrimediabilmente le falde acquifere.
Quando l’amico Paul, per il quale ha una cotta fin dai tempi delle elementari, la coinvolge in un folle progetto che rischia di compromettere il suo futuro, Amy dovrà scendere a patti con se stessa, scoprire quali sono i limiti morali che è disposta a oltrepassare per salvaguardare il suo sogno e difendersi dall’ambiguo agente Hastings, che stringe un cerchio sempre più stretto intorno a lei.
Lady Chevy è un racconto di formazione cupo e rabbioso che apre profondi scorci di America bifolca e facile alle armi, un thriller violento e crudele che ci conduce per mano nelle pieghe più nere dell’animo umano, là in fondo, dove si annida il Male.
John Woods è davvero bravo a raccontare un orrore quotidiano fatto di odio e perversioni, soprusi e tentacolari retaggi culturali difficili da superare.
Consigliato? Sì.
Recensione di David