Il canale di Panama è passato alla Storia come la più grande impresa d’ingegneria mai realizzata: dal 1907 la sua costruzione è durata sette anni, e ha visto centinaia di persone da ogni parte del continente impegnate nell’opera di unire due oceani, scavando nella terra per chilometri. Per Valentina e Francisco il canale è motivo di lotta, a lei toglieranno la casa, mentre lui teme la fine del suo lavoro di pescatore. Per il figlio di Francisco, Omar, è invece una speranza di autonomia e di una vita meno solitaria. Mentre per la giovane Ada Bunting, che è arrivata a Panama da Barbados, è la promessa di poter aiutare la sorella malata. Dall’incrocio di queste traiettorie individuali, mentre i lavori procedono ridisegnando i confini e la Storia, i protagonisti troveranno l’occasione di rimodellare anche il proprio destino. Con umanità e compassione, Cristina Henríquez entra nel vivo della storia coloniale americana presentando la grande opera del canale come una frattura, che si specchia nelle vite degli ultimi: uomini e donne che hanno vissuto quel momento sulla propria pelle, amando, combattendo e immaginando insieme la possibilità di un futuro diverso, un mondo più grande, un miracolo di salvezza.